Dalla vita non ho imparato ancora
che si muore in qualche modo.
Mancandoti il respiro,
mentre ti assopisci e ti rincresce
di non poter godere
il fresco della sera
dopo una giornata di sole cocente.
Si può morire anche senza far
niente
guardando la gente che lo fa
da indifferenti;
senza patire l’anima di un dubbio,
un attimo che cerca di distrarti
dal niente che ti gira intorno.
Lo scorno è tanto
che a restare indifferenti
crea una meraviglia
che ti scompiglia le idee
da non capire dove stai,
se sei indifferente
a quello che ti dico
che amico non sei
come credi che io non lo sia per te
che con le tue parole
da tanto tempo
che mi giri intorno
con quell’accidenti
che non mi ha colto ancora.
Non sono di quelli che te lo
manda a dire.
Non è più tempo di rinnegare
l’astio
che ci tiene lontano.
Tra le tue mani
farei una brutta fine
che non mi aspetto ancora.
Derelitto guardo l’ora,
ma mi guardo dal compenetrarmi in
essa.
E’ tardi questa sera
per rovistare il passato
e credere di doverti chiedere
perdono.
Gioacchino Ruocco*
* Biografia in Pagine
Gioacchino Ruocco*
* Biografia in Pagine
Ostia Lido 04.06.019
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