Quale disperazione...
Quale disperazione
mi è rimasta addosso
ancora non l’ho capito.
Mi fa disperare
come i crampi alle gambe
che non mi lasciano fuggire.
Sono rimasto nel ricordo
di tanti di voi
ma dimenticato
nelle tante celebrazioni
che ancora
si vanno facendo.
C’è gente che
si era messa a correre
per arrivare in tempo
e non corre più
neppure
morendo di nuovo.
Il pianto
di chi ha perso qualcuno
si è quasi asciugato.
Provare a parlarne
sembra un assurdo.
Le nuove case
cadono a pezzi
non hanno stagioni
di vita
ancora da vivere.
I buoni e i cattivi
sono ancora
uniti
con le stesse ragioni
senza guardare
chi ha perso
e chi ha preso.
Nell’aria adesso
ci sono pianti e sorrisi.
Chi ha perso la vita
sta ad un passo
più avanti di me.
Il rimpianto che resta
è che la festa prosegue
per la prossima volta
in una corsa infinita.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 07.02.019
Inserita nella raccolta
Aquila Forever
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