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venerdì 9 ottobre 2020

Il gesto...

 

Il gesto

mi riporta a secoli indietro

a quando, finalmente,

si possedeva qualche cosa

e se ne disponeva

a piacimento.

Non era il conclave

che decideva il resto,

ma la voglia

di affermarla

per essere

padrone di se stesso,

non più genuflesso

ne più un converso

dell’umanità.

 

Il dare e l’avere

soltanto in quelle mani

che nell’avere

affermavano di essere

senza preclusioni

con la ragione intima

dell’unicum,

del cum e il congiuntivo

non narrativo

ma del tenere tra le mani

la forza di vivere

con le viscere

la propria vita

nella certezza

di un domani certo

nell’accortezza

dell’indipendenza

che oltre il confine

non vede desinenze

uguali alle sue

pur nell’appartenenza.

 

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido            08.10.2020









Buongiorno zio. Il discorso su mio padre faccio ancora fatica ad affontarlo. Non ho qui a Roma foto sue perché probabilmente farei fatica a guardarle. Bisognerebbe chiedere a mia sorella. Se vuoi  posso provare a scrivere un testo: dimmi piùo meno di che lunghezza. Intanto darò un'occhiata al blog così mi faccio un'idea. Bella la poesia su mia madre e gli agnolotti. Sto relativamente bene, con malessseri vari e sempre più fatica ad andare in trasferta per lavoro.  Adesso poi con la nuova ondata di virus sarà ancora più stressante. Spero stiate bene anche voi, oggi andrò a vedere il blog: adesso devo andare a fare il prelievo per il controllo della densità del sangue. Cari saluti a tutti.




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