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giovedì 2 ottobre 2014

Museo immaginario



A che serve un museo immaginario ?
A tracciare le linee del sapere
o un malinconico teorema della propria visibilità
in una vasta gamma di coloriture,
di chiaroscuri o di velature
che senza imitare la natura
ne fanno una simile e compiacente
accompagnandoci nel nostro immaginifico destino
del docére e sapere, conoscere e apparire
per andare dove il piacere volge ?

Sorvolando su chi si compiace
combaciando le righe ed il colore
mentre il tempo cambia di umore ogni giorno,
l’anima continua ad avere un sapore d’altri tempi
anche se trasfigura ogni pensiero
da prigioniero a libero, da fugace a rapace,
da un sentire occulto che attraversa sottile la platea
e si consuma con tutti sui tormenti
negli occhi di chi lo avverte e in esso si perpetua.

A volte andando su per la collina
che consente a tratti con un colpo d’occhio
di possedere il mondo anche lontano
avverto nel mio cuore il timore della gioia,
di quello che ho capito
e cerco invano
di fermare l’attimo struggente
come un perdente
che non sa più vivere
senza un punto di riferimento,
di una prospettiva che coincida
con una vita che non muore
in cerca di illusioni e di parvenze
per colmare le assenze
e l’illusione dell’essere senza essere
chi sono.

Gioacchino Ruocco


Ostia Lido           02/10/2014
Scritta per la mostra di pittura "Il museo immaginario"
che si inaugurerà il 04/10/2014 a Grottaferrata
presso le sale espositive della Basilica di San Nilo.






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