Non sempre le regole
danno l’alternanza al piacere
fino ad avere
sinonimi e contrari
precisamente
come ombre e luci.
La troppa luce acceca,
il troppo nero
chiude gli occhi al tempo,
perfino la notte
a volte appare
come una tegola
che ripara l’anima
da un lungo soffrire.
Il tempo assiduo
sulle stesse pene
cosparge ora l’oblio
ora il bruciore
che l’orgasmo
non attenua nel languore
posticipando il senso
del soffrire.
Come andrà a finire
non lo so.
So che la noia
non è il passatempo
di cui è il contrario,
ma un avvenimento
che mi porta fino alla tristezza
che mi dispera l’anima
senza commuovermi
come vorrei
quando mi abbandoni
o giro i tacchi
per non ritornare.
Il mio dolore
non trova godimento
nel soffrire
o nell’apparire mesto e
disturbato.
Il mio passatempo è l’allegrezza
che fin qui ti ho data
nella gioia di averti,
ma non abbandonata.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 12/10/2014
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