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martedì 28 ottobre 2014

FERIE




E si tornava a casa come uccelli in fila sulla stessa rotta
come rondini ai nidi sotto le grondaie
nell’aria tiepida dei giorni dell’infanzia
a rinfrancare l’anima la sera
davanti l’uscio chi con le preghiere
chi con racconti di ieri e di oggi
sull'orologio del tempo che non tralascia mai
di portarci alla fine e all’illusione
di una eternità che dura invece solo una stagione.

Ritornavamo al nido a cinguettare
ripetendo il canto del fanciullo
ormai abbandonato per le strade di un paese
che soltanto alle ferie riportava i nostri cuori
ai giochi della sera, al crepitio dei fuochi,
a quei trastulli che ancora durano nei pensieri
come ancora felice nella notte
della disperazione e nelle incertezze,
alla ragione che non è mai ragione
quando si lascia un sogno per un altro
dentro una stazione che non parte
con le partenze di chi non ha un arte.

Chimere che avevano soltanto sere di ricordi,
ritorni con il cuore pieno di speranze,
conforti di sapori antichi
e lontananze che non avranno fine
ma solo requie che annullano distanze
che fino ad ieri erano per sempre.


Gioacchino Ruocco

Ostia Lido               28/10/2014
Inserita nella raccolta "Dal mio vocabolario"

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