I TUOI OCCHI
I tuoi occhi
non son quelli di un geco
o di un greco
che sorride e finge
le buone maniere.
Levantino
di primo mattino
con i suoi occhi
brucia un pagliaio
e poi corre
a far disperare il mondo
come se fosse
Troia
a bruciare di nuovo.
Con le vele levate
e dei colpi di remi
ben assestati
la salvezza è sicura
fino a quando
la luna
non si nasconderà
e le onde
non si fanno grosse.
Le ossa
scricchiolano ancora
sotto gli sforzi
anche se adusi
alle tempeste
e ai marosi
mentre tu nel sonno riposi
ripassando
le gesta di Achille,
figlio di Tetti,
nemico di tutti
che seminò più lutti
che veri piaceri.
Le divine quadrelle
immolarono tutti
mentre Apollo
perplesso
metteva se stesso
in discussione.
I tuoi occhi lo sanno,
l’hanno sempre saputo
come il mondo diruto
rimasto laggiù.
Nel letto
c’è soltanto il dispetto
dell’amore negato
e un affetto stregato
da gelosie.
Se mi guardi
resto senza parole.
Il dio sole
mi brucia i pensieri
confondendo l’oggi
con ieri
ed un rimpianto
che ancora mi porto
ogni volta che varchi la porta
per capire
se sei vera
e sincera
almeno stavolta.
Gioacchino Ruocco*
* Biografia in Pagine
* Biografia in Pagine
Ostia Lido 20.05.019
Nessun commento:
Posta un commento