Lasciata sola....

Lasciata sola....

Lasciata sola 

al mio destino

sono rimasta sola 

a chiedermi perdono,

ma no sconfitta

da quell’abbandono.

Dov’erano

quelli che avevano pianto

e piangeranno ancora ?

Verrebbe voglia di dire:

- Alla malora

con le loro paure,

con i loro inganni,

con il disonore

che loro stessi si danno,

ma per non confondermi le idee,

per non aver paura

vado avanti

per quelle stesse vie vuote

da sola 

o in compagnia

di quelli che verranno

se avranno

ancora un’anima

per andare 

oltre la misura

del proprio essere

per essere

per non farsi

ancora sopraffare.

Gioacchino Ruocco

04.05.019 Ostia Lido

Ostia, nella piazza dei boss la solidarietà alla cronista minacciata

14 GIUGNO 2018

Il corteo per Federica Angeli, giornalista di Repubblica. Perché lasciare solo un giornalista è come "spegnerlo". Esserci, invece, è un segnale che lascia un seme, che fa crescere qualcosa di nuovo in un luogo tormentato, diviso, avvelenato

DI ATTILIO BOLZONI

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Lasciare solo un giornalista è come "spegnerlo". Anche senza usare le armi lo si può uccidere, costringerlo alla mortificazione del silenzio, trasformarlo lui stesso in "notizia" e dileggiarlo (o infamarlo) e renderlo innocuo, inutile. Ecco perché la manifestazione di ieri sera va molto oltre i romani di quel grande quartiere che è Ostia che si sono stretti intorno a Federica Angeli, è un segnale che lascia un seme, che fa crescere qualcosa di nuovo in un luogo tormentato, diviso, avvelenato. 

Una settimana fa non c'era nessuno al Palazzo di Giustizia - non c'erano i commercianti, le associazioni territoriali, le altre vittime dei boss del litorale - quando Federica era lì davanti agli Spada e davanti agli Spada è rimasta sola. Sono passati pochi giorni e Ostia - una parte di Ostia - ha capito che non poteva replicare il vuoto del Tribunale e ha scelto di schierarsi pubblicamente, ritrovandosi fra le "viette" del quartiere, dalla casa della giornalista sino al simbolo del piccolo-grande potere mafioso: piazza Gasparri.

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