Ancora sul Calvario
a bestemmiare
per la mia incapacità
di salvare il mondo.
Forse non ero
il Cristo adatto
per poterlo fare
se ancora io mi danno
nel donarmi…
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 22.10.019
Calvario (dal latino Calvariae locus e più tardi Calvarium «luogo del cranio», traduzione dall'aramaico gūlgūtā «cranio, teschio», in greco Γολγοϑᾶ, da cui il latino Golgŏtha e l’italiano Golgota. In arabo جُمجُمَة, ğumğuma)[1] è la collina (secondo la tradizione un monticulus)[2] appena fuori dalle mura di Gerusalemme su cui, secondo la narrazione dei vangeli, salì Gesù per esservi crocifisso.[1] Il nome deriva dal fatto di essere il luogo della sepoltura di Adamo o per la presenza dei teschi dei condannati non seppelliti.[3][4] In effetti il Golgota, per tradizione vuole essere la tomba di Adamo. In molte iconografie antiche infatti, le crocifissioni venivano raffigurate con un teschio inumato, dipinto sotto la croce.
Calvario (dal latino Calvariae locus e più tardi Calvarium «luogo del cranio», traduzione dall'aramaico gūlgūtā «cranio, teschio», in greco Γολγοϑᾶ, da cui il latino Golgŏtha e l’italiano Golgota. In arabo جُمجُمَة, ğumğuma)[1] è la collina (secondo la tradizione un monticulus)[2] appena fuori dalle mura di Gerusalemme su cui, secondo la narrazione dei vangeli, salì Gesù per esservi crocifisso.[1] Il nome deriva dal fatto di essere il luogo della sepoltura di Adamo o per la presenza dei teschi dei condannati non seppelliti.[3][4] In effetti il Golgota, per tradizione vuole essere la tomba di Adamo. In molte iconografie antiche infatti, le crocifissioni venivano raffigurate con un teschio inumato, dipinto sotto la croce.
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