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venerdì 4 dicembre 2015

Al pari di Zaccheo

Sicomoro

Sicomoro con frutti




Se fosse il cielo a rinfrescarmi le idee di oggi
dovresti legarmi all’albero della pazienza
per non farmi portar via dal vento di tramontana.

E’ tramontata l’idea di fingere sentimenti
spenti dalle abitudini solo per rinnovarle.
Il tarlo della solitudine dovrebbe partorire

altre ansie pervicaci e indelebili
per non attardarmi a pensare sui lamenti,
sui miei comportamenti quasi asfittici.

Ti porto a spasso con quello che m’è rimasto
in tasca per rosicchiare semi e miele amaro
raschiato dal mio consunto cuore.

Ti chiedo ancora amore a tarda sera
per non addormentarmi nelle bufere
che appendono il sonno ad immagini surreali,

menzogne poco appaganti di un tempo di ristoro
che come il sicomoro non trova un attimo
per distaccarsi dal sonno della mia eternità

per chiarirmi le idee al costato di Cristo
che m’invita a rimediare beni da memorie
di salvezze al pari di Zaccheo il peccatore.

Gioacchino Ruocco


Ostia Lido                 2015/12/04



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