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sabato 26 dicembre 2015

Sopra l’Appennino





Appendo i panni sopra l’Appennino
sul crinale del monte
che guarda a destra e a manca
e  fa vedere
l’adriatico e il tirreno.

Per quanto aguzzo gli occhi
sento sul volto soltanto
brezze con odori
che non vanno da nessuna parte
restando in disparte
intorno alle case di paesi
rimasti illesi
dalla miseria
e dai temporali.
Biade corrono nell’aria,
verbene che non hanno pene
ma solo brividi
che il tempo lor consegna
col mutar del giorno
e un desiderio di andare
un po’ di qua
e un po’ dall’altra parte
senza saper dividere il mio tempo.

Resto incantato a guardare il cielo
e qualche fumo che s’alza
e l’odore di avene di biade
che tornano dentro le stalle
a ristorare gli armenti
e i pensieri stanchi dei dubbi della vita.

Sopra l’Appenino, sul crinale
sullo spartiacque con il cuore stordito
resto un attimo indeciso,
una vita che non fa una mossa
seduto sulla pietra
escogitando il pensiero
che mi tiene fermo
o quello di un percorso per tornare.


Gioacchino Ruocco
Ostia Lido  2015/12/27




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