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giovedì 18 febbraio 2016

Il mio credo



Tirarti fuori dalle peste
senza mezzi opportuni,
con le parole giuste
perché quelle ingiuste
mi nascono dentro a centinaia,
è un’impresa ogni volta
che la tua pretesa
si attacca a me
con la voce di pianto,
lo strazio dell’anima,
uno sguardo di sfida
perché lasciarti finire
non è il mio credo.
Torno a piedi,
ma mi resta tutto il tempo
per non avere tempo
per dirti di no.
Giro al largo,
ma il tuo sguardo,
anche da lontano
mi arriva e mi prende
nelle viscere
fin dove ti annidi,
fin dove
sai di sconfiggermi
e ammaliarmi.
Se cedo
non risorgo con te.
Mi allontano
sperando
di non sentir la tua voce,
il tuo sguardo
crocifiggermi ancora
nella veste di vittima
e per l’ atroce sconfitta
che affranta mi rende
e sospende il mio amore
sul tuo delirio
che immenso mi resta
nel cuore.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido                  18/02/2016

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