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mercoledì 7 settembre 2016

E noi fermi…




















L’elenco dei morti
è una lunga sequela di pianto,
di disperazioni,
di un popolo affranto
dalla malattia endemica del terremoto.
In cima ad un monte
per sfuggire agli assedi
andrà poi a finire
che sarà impossibile
sconfiggere il nemico
che da sempre ci angoscia.
Ogni volta che la terra trema
mi ricorda le fughe
nella notte senza luna
in cerca di un riparo
da dove non siamo più scesi.
Quanti ne sono passati
per toglierci qualcosa,
portarci via il nostro mondo,
la nostra gloria,
la nostra vicinanza a Dio
nell’infinito del cielo.
E noi fermi,
sicuri che lontani nel cielo
il tempo che cambia ogni giorno
maturi la libertà di coscienza.

Oggi appena sconfitti
sentiamo l’ardore più forte
un richiamo che non pensa alla morte
ma derelitta
aspetta la riconquista
del suo bene,
dell’aria che non deve niente a nessuno,
del bene ch’è un male
che tiene lontano dagli altri
di cui non neghiamo il bisogno,
del bisogno
che è maturato in un sogno
che tutti ambiscono
ma che chiede il silenzio, il perdono
e il dono di essere forti.
La nostra discesa
prevede ancora l’ascesa,
la ripresa dei nostri pensieri
che da sempre, da ieri
abbiamo raccolto
nel nostro rosario
che ognuno racconta a sé stesso
per il proprio destino.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido         08.09.016

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