Via Magenta oggi - Torre centrale |
Quando si bruciavano le stoppie
per preparare il pranzo
non ne bastava un campo.
Fanno troppa cenere e poca
fiamma
e l’acqua bolle quando ormai è
tardi.
Sul far della sera un piatto
caldo
era necessario per
addormentarsi.
Due passi dopo cena intorno
casa,
due parole per mantenere vivo il
cuore
e certe volte per sfogare il pianto
di un giorno intero di mestizia
pieno.
Quando arrivava il tempo del
fieno
noi non se ne aveva, ma lo
stesso
ne arrivava l’odore fino a casa
col calore delle lingue di fuoco
a ripulire i campi dall’erbacce.
Noi ragazzi andavamo intorno
correndo e stravociando ad ogni
lasso.
Svegliando i pipistrelli dal
letargo
Sul far della sera con voci di
richiamo
O con i sassi nelle chiome degli
alberi.
Nessuno parlava sottovoce
quando il buio si faceva denso.
Troppo distante le case una dall’altra,
troppo silenzio a notte ormai
calata
sui solchi e sulla strada persa
nel buio
e nei latrati dei cani che si chiamavano
per non sentirsi soli anche loro.
Gioacchino
Ruocco
10.03.017 Ostia lido
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