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venerdì 10 marzo 2017

Quando si bruciavano le stoppie

Via Magenta oggi - Torre centrale



Quando si bruciavano le stoppie
per preparare il pranzo
non ne bastava un campo.
Fanno troppa cenere e poca fiamma

e l’acqua bolle quando ormai è tardi.
Sul far della sera un piatto caldo
era necessario per addormentarsi.
Due passi dopo cena intorno casa,

due parole per mantenere vivo il cuore
e certe volte per sfogare il pianto
di un giorno intero di mestizia pieno.
Quando arrivava il tempo del fieno

noi non se ne aveva, ma lo stesso
ne arrivava l’odore fino a casa
col calore delle lingue di fuoco
a ripulire i campi dall’erbacce.

Noi ragazzi andavamo intorno
correndo e stravociando ad ogni lasso.
Svegliando i pipistrelli dal letargo
Sul far della sera con voci di richiamo

O con i sassi nelle chiome degli alberi.
Nessuno parlava sottovoce
quando il buio si faceva denso.
Troppo distante le case una dall’altra,

troppo silenzio a notte ormai calata
sui solchi e sulla strada persa nel buio
e nei latrati  dei cani che si chiamavano
per non sentirsi soli anche loro.


                                                               Gioacchino Ruocco

                                                               10.03.017            Ostia lido

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