Sono il ragazzo…
Sono il ragazzo che ha
incontrato oggi
mentre trascorrevamo il tempo
sul filo del rasoio
appesi ai nostri sguardi
che cercavano di dare un volto
al giorno che passava
tra i tanti numeri
che regolavano i conti
trascurati
dal troppo affanno
di una vita impervia.
Forse a Cervia il tempo era
migliore
e non le avrei raccontato
di quello che ho parlato:
uccello migrante.
Fuori era freddo il tempo
per forza dentro
bisognava stare.
Sei ancora quel ragazzo
e son contento
della tua avventura lungo le
parole
del mio tormento.
Cent’anni di noia dentro al
fuoco
non danno le stesse gioie
che le parole danno
dando un senso a un momento
che se ne stava andando
stordito fuori
per guardarsi intorno
per sorridere a qualcosa,
a una refola di vento
sopra il volto.
Gioacchino Ruocco
12.03.017 Ostia Lido
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