Una volta non pensavamo
Una volta non pensavamo
a una morte precoce.
Scappavamo da essa
senza seppellirci anzi tempo
dove era possibile farlo
ma con una idea al domani
a quel tozzo di pane
che riempiva le viscere
senza farle gridare
per non lasciarci scoprire.
Scappando
ne ho visto morire qualcuno
e qualche altro
che non rispondeva
all’alto là.
Era tempo di guerra
di chi l’aveva voluta,
un anacoluto
che non sapevo cos’era
specialmente di sera
quando volevo dormire
stanco del giorno
che non era un patire
che i ragazzi non sanno,
ma quel poco gioire
delle cose intorno
del giorno, del sole, del mare
di mia madre al ritorno dai campi
o da quel paese lontano
dove il pane comprava
e poi rivendeva
lungo la strada.
La dolcezza che aveva
nel volto era infinita
quando in braccio mi prendeva
per stringermi a se
come la terra in un pugno
per sentirne la forza di amare
il seme piantato.
Mai un grugno.
Non voleva farmi soffrire
e non pretendeva da me
quel sorriso
che mi veniva spontaneo
nel guardarla negli occhi
quando il sole splendeva
al pari di lei
nel mio cielo.
Ostia Lido 09.03.2021 h 06.50
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