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sabato 9 aprile 2016

A Giovannino Guareschi











Da ragazzo andavo giù per Borgo Naviglio
per i parapiglia tra le trincee di sabbia
a sprecare le forze come fanno i ragazzi.
Eravamo ribelli come il tempo di allora
con i mezzi che esso forniva

gridando, strillando, imprecando
contro ogni cosa che impediva di fare
con voce giuliva o gli spasmi di noi come pazzi.

Non facevamo certamente politica,
ma tremavo ad ogni passo fuori di casa
per il tempo  che andava compiendosi
con gli echi che mi arrivavano,
per il fiume che ogni anno faceva altri passi

pervenendo alle sponde più forti dove poteva
appoggiarsi  per sfogare la propria natura.
Vivevo già allora scrivendo,

trascrivendo le gioie e i dolori della vita
che intorno scorreva a volte con animo quieto
e a volte tornando indietro  per rifare
i conti rifiorendo le rive disfatte
o le vite perdute con altre nascenti.

Gioacchino Ruocco
                                                      
                                                      Ostia lido            09.04.016

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