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sabato 8 ottobre 2016

Glossa




Glossa è la tua voce
che ha qualcosa da dirmi,
ma non si fa comprendere
nel tono e negli accenti,
roca di chi ha fumato
mille sigarette.

Parole oscure,
disusate ai più
e quelle nuove
uno slang di acronimi
per dirmi come bestemmie
i tuoi accidenti.

Ormai le lingue miste
sono una pasta
che molti usano.
Io da afono abuso
dei miei gesti
come i miei fratelli
sordi e muti.

Desueto il mio amore
che continua a far rime con cuore,
che cerca
di sfuggire al dolore
che arriva da più parti.

Gli arti indolenziti
stanno diventando astratti
anche se attratti da te
e ti toccano con gli occhi
e con le labbra
che mimano i gesti
del mio cuore.

Gioacchino Ruocco

08.10.016 Ostia Lido

Inserita nella raccolta “Alzaimer”  

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