Se ad ogni trasgressione
succede la fine del mondo
cambierò la mia voce
in silenzio prendendo
l’assenzio per compagnia.
In silenzio nessuno reclama.
Restare seduto per terra
mi da pena più della guerra,
sconfitto, perduto tra rovine
e caduti già ossa bianche .
Al rintocco si stacca
una prece dal campanile,
un sottile languore
per le ore passate
aspettando chi viene
a vedere, a sentire
i nostri proclami.
I cannoni che sparano
su gente inerme,
sulla veglia di un sogno.
Nessuno ci sente,
il paese è lontano.
Se alzo una mano
sono il primo a morire
col cecchino che spara.
Ha una mira precisa,
decisa a finirla.
Ma noi pronti a morire
resteremo seduti per terra
già vinti, già morti, già terra.
Gioacchino Ruocco
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