Pasqua 2018
Un attimo fà
mi si è accapponata la pelle
mentre stavo preparando
il pranzo della Pasqua.
Le erbe amare
mi son tornate a mente
ed ho attraversato il mio
deserto
di dubbi e di speranze
per la terra promessa.
E troppo grande è l’idea di Dio
che fa il creato
e sbaglia il mio progetto.
Forse ieri ne ha sbagliato un
altro
quello della sonda cinese
che sta cadendo sulle nostre
teste
e che comunque vada
sarà come un diluvio universale
anche se fosse solo per i miei
fantasmi.
Spero che il Mar rosso resti
aperto
per un altro passaggio
che di esodi ce ne sono tanti,
di anime in affanno
che mettono alla prova i
benpensanti.
Non so chi sono,
ma parte di Dio
che ancora mi fa credere
a questa idea.
Che vengano col vincastro in mano
ad appoggiare la nostra vecchiaia,
che troppo vecchi siamo
imbastarditi dal nostro sapere,
dal nostro egoismo
da non riconoscere i nostri
fratelli
con la pelle bruciata dal sole
con gli occhi che chiedono
speranza
per la dispensa vuota
nella lontananza di terre aride
ancora nelle guerre o il troppo
pianto
che gli ha seccato il cuore
restando con un gesto nelle
mani
di chiedere pazienza
per rinfrescarlo ancora.
Mi siederò all’ombra di una palma
o di un albero fronzuto
chiedendo venia per me stesso
mendicando per loro
genuflesso alla loro miseria.
Gioacchino Ruocco
01.04.018 Ostia Lido
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