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lunedì 10 settembre 2018

Non c’è più un nome …


Non c’è più un nome …

Non c’è più un nome
ormai su tante porte ,
soltanto voci e pianti e grida
procurate da un cecchino
perdigiorno della morte.

Secoli di voci si son perse
a forza di fuggire, di scansare l’odio
arrivato fin dove il sole brucia
l’ultima speranza della vita.

Risorgerà qualcosa ?
Non certo la mia anima
che non ha più voglia
di  lasciare semi nel tempo
per sconfiggere il nemico.

Eppure mi son passati affianco
occhi di donne desiderosi di amore
per non abbandonare la speranza
di una vita futura anche tra le rovine
che mettono a riparo
ai sogni residui di un ramadan di pace

di quando il mio deserto
era anche il tuo e tutt’e due assieme
ci guardavamo negli occhi
appena a un metro di distanza
uno dall’altro.

Gioacchino Ruocco
10.09.018   Ostia Lido


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