Scalpellate dal vento*
Scalpellate dal vento
ali di gabbiani
urlanti nel cielo
solcano l’aria
che li sostiene
remigando a fatica
nell’idea dello spazio azzurrino
che ostinati
chiamiamo cielo.
Oggi la nuvolaglia
s’è persa al largo
oltre l’orizzonte
coi piedi per terra,
ma sembrano grida di guerra
i loro richiami,
catrame
pesante
sulle chiglie
che a stento
portano a riva
qualche speranza
col mar
che fracassa la sponda
arrivando quasi alla strada
e nel porto
come l’orco
che inghiotte
spezzando le ossa
a chi non le ha forti.
Pietrame sulla spiaggia,
alberi spenti alla vita,
pietre di case dirute
e una notte di pianto e di fame
per le cose minute
o più grandi
come un reame
per chi le ha perdute.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 20.11.017
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