Smarrimento
Quando più profonda è l’anima
tanto più grande è lo smarrimento
da non trovare un eco, un accento
che ti dà la certezza dell’essere
vivente
che attraversa lo spazio che sta
perdendo
il pensiero avverso che dall’universo
si sta spostando come un’onda d’urto
a rinnovare i crismi e le credenze
delle essenze finalmente vive
anche al di là del mondo più
vicino.
Se ancora esiste e non è un’illusione
che ripiega su se stessa nell’abbandono
che un corpo desidera nel tempo
troppe onde l’attraverseranno
senza far danno se non faranno un’eco,
senza un brivido se la l’anima si
piega
alle illusione di un volto, di due
occhi
che appieno sono soltanto il lato
esterno
di una convenienza lessicale ormai
mutata da quando il mondo esiste
già milioni di volte o di
ricorrenze
nelle pertinenze più intime dell’essere
per apparire in quest’eternità e
proseguire
nel tempo che sarà e dura
scavalcando le mura del senso
umano
che non si arrende ancora al tuo
sorriso
che ho condiviso da tempo immemore
per arrivare al mio privo di
pianto
per l’abbandono che mi ha traghettato
fin qui senza un peccato, senza un’illusione
per riprovare a sognare e vivere
quell’emozione che mi può ridare
le gioie di una volta, il tempo
espugnato
e già classificato come fugace
parvenza e non sostanza ormai
non più classificabile.
Gioacchino Ruocco
16.11.017 Ostia Lido
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