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giovedì 1 marzo 2018

Più tardi forse

G. Ruocco  - Albero - matita su carta ordinaria cm 11/17 - 1970


Più tardi forse

Quando le cose si abbreviano,
rinsecchite nelle loro essenze
la memoria di esse è un baccello,
un fuscello, un rametto il ricordo
di una vita in fiore, di un odore
più forte, più consistente
come il sudore di tanta gente
messe assieme o le loro grida
contro qualcosa di perso, perduto
che dappresso non torna
se non come un rimpianto,
un risvolto di un accaduto.
Se è solo questo che mi torna
di te nel ricordo
senza scordare la sofferenza
che l’abbandono mi ha procurato
era meglio restare senza il tuo sguardo
dal primo mattino
che ci siamo incontrati.
Più tardi forse, ma adesso
il pianto mi prende come un bambino
che ha perso qualcosa
e non sa come fare
per andare o tornare a cercare
o meglio capire
se il mondo sta per finire.

Gioacchino Ruocco

01.03.018    Ostia Lido


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