L’amico pittore
L’amico pittore
per abbellire il libretto
stava studiando un nudo
ad effetto
Ho disdetto l’idea
pensando alla canea
di chi non avrebbe capito
il prurito
che non era del mio.
Oddio !
lo so che era sincero,
ma il connubio
l’avrei
sofferto più io.
Lui è bravo,
son io
che con lo spago
lego i miei versi
alla mia irrefrenabile follia
di fare il poeta
a pensieri
che altri non hanno
Non lo faccio,
lo sono.
Ci metto la faccia
e non chiedo perdono
a tutti quelli
che avanzano ancora
con la bazza
che ha dello storto
di non voler dire
a conforto
che preferiscono
temi diversi dai miei
che son miei,
il frutto
di quello che sento
senza perdere
tempo a pensare
teorie
che dovrebbero darmi
la loro eccellenza,
di chi non s’amarmi
di chi non mi legge
o mi legge
con un pensier di dileggio
ancora una volta
per di dirmi:
-
Son belli davvero !
Ma dove li hai presi ?
Gioacchino Ruocco
18.05.018 Ostia Lido
Nota.
In ricordo della prima pubblicazione
di una mia poesia su “La Voce di Stabia” (1956).
Nell’occasione il complimento che ancora ricordo
fu di un mio estimatore che mi
espresse il suo disappunto
con queste parole:
“ E’ bella ! Ma da
chi l’hai copiata ? “ G. Erre
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