Preferisco il basilico
ai tanti gerani sul terrazzo,
l’aglio
che germoglia dal terreno
appena nato
con un capolino
che mi dà speranza
per un’insala
con i pomodori
che gli crescono a fianco.
Un eden disordinato,
ma ricco anche
delle lingue di fuoco
dei peperoncini
che allieteranno
un piatto di spaghetti
aglio ed olio
con il loro ardore
impertinente.
A questi odori
il mio cuore è disposto
e alle proposte di un fiore
che dà alle api il miele
e agli uccelli i semi
o un’ombra di quiete
come il desco
dove mi siedo
a mezzogiorno
con i richiami intorno
di tortore,
di passeri
che reclamano
a voce alta
la paga del giorno
per tenermi compagnia
quando vonno.
Se guardo fuori
secchi sono i giardini della
piazza,
gli alberi messi
in posture in cui
il vento li obbligati
quand’erano più adulti,
e una poesia stanca
che non la fa mai franca
come quest’anno
anche con la neve.
Gioacchino Ruocco
03.06.018 Ostia Lido
Inserita nella raccolta “Senza
titolo”
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