A volte mi
offendi…
A volte mi
offendi
dicendomi che
sono cocciuto
ma i miei neuroni
esclusivamente
umani,
che
mi hanno conservato fin qui
dalle
degenerazioni
neurodegenerative
,
mi
assicurano
che
sono in buona salute.
Lo
hanno certificato
con
un recente studio
sul
mio cervello.
Quello
che mi resta da fare
è chiarire
se ancora mi ami
o
se anche tu
come
una cavia mi usi
per
sperimentare
i
tuoi versi
sulle
mie reazioni
di
depresso congenito.
No
ho avuto regressi,
ma
neppure successi con te.
Siamo
ancora alla fase iniziale,
eppure
son anni
che
dici di amarmi
senza
capirne il perché;
se
mi ami o non m’ami
con
diritto al recesso
ormai
scaduto
da
un lasso di tempo
abbondante.
O s’ama
o non s’ama.
Vederci
ogni tanto
passando
di striscio
dalle
mie parti
il
mio cuore sembra un ostello
l’ombrello
che lasciasti
per
quando ripiove,
ma
piove di rado
su
questo quartiere,
su
questa contrada.
La
gente che passa
a
volte ripara in un bar
se
proprio piove due gocce.
Il
cielo ritorna al sorriso
senza
rimpianti
tanto
più avanti
la
metro
ti
porta in giro per Roma
a
tutte le ore
dove
vuoi.
Gioacchino
Ruocco
Ostia
Lido 31.08.018
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