Come questo era il giorno
ed ogni casa
era grida di gioie
di occhi
che ancora desideravano
il giorno appresso,
appresso ai pensieri
più umani
di ritrovarti tornando,
di amarti
eventualmente soffrendo
gli acciacchi della nostra età,
dei gesti stracqui
di fare sempre le stesse cose
ma non di guardarti
e capire
o di afferrare nei gesti
le voglie di sempre,
di un tenero bacio
nei belati lontani
delle pasture
o nel fischio del vento
che adesso sembra un lamento
quasi spento tra le pietre
rifiuti di case
o ricordi
che hanno ritorni
insopprimibili
non sempre edibili
come il pane
e l’acqua da bere
che ogni giorno tornano
come preghiera
nei gesti che ancora facciamo.
Gioacchino Ruocco
23.08.018
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