L’amore che vorrebbe avere
tutte le sostanze che il cuore promana,
ti odia di un amore
che fa male
in ogni momento
che mi ritorni in mente
come una bugia intollerabile
e non mi lascia
neppure quando si addormenta
sulla sponda più estrema del letto
in difetto di gioie,
in difetto di un senso di vita,
di una umana realtà
che mi fa sentire
come l’umano che sono.
Godo del tuo abbandono,
godo di un senso di solitudine,
di quel senso
che appartiene
al mondo fuori noi,
ad un palmo da noi,
a un sospiro da noi
nel soffrire
quando ti ammiro,
nel maledirti quando ti voglio,
nel rimpianto che mi lasci
dopo un rapporto d’amore
come la goccia di pioggia
che ancora stilla dai miei occhi
ogni mattina al risveglio
senza di te.
Gioacchino Ruocco
Ostia lido 20.08.2018
A Patrizia Cavalli, poeta
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