Attesa
Nuvole all’orizonte
prese al laccio
con un fil di spago,
pago di nessun altra
meraviglia,
scombino i piani
e le acidità della notte
che ad altro cielo
le avevan destinate.
Afferrate al volo
da una voglia matta
di non sottostare
ad un altro diluvio
da quando mi son trovato scaltro
cerco di dipingere
un cielo meno scuro
sulla tue pianure,
sulle mie montagne
che a volte affogano
in due parole matte
che sputi fuori
come un uragano
in attesa
di un contatto
più umano.
Gioacchino Ruocco
03.10.018 Ostia Lido
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