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venerdì 25 gennaio 2019

Ostia



Fanciulla in riva al mare (disegno)              G. Ruocco   1989


Ostia 


A Ostia si vive
paralleli al mare
e una distesa verde
che brulica di tutto
per ingannare il tempo.

A volte brucia
per chi da sempre specula
dal verde agli arenili
per farne soldi
che poi non sa usare.

Tolta dagli acquitrini,
terra di disperati
e gaudenti
per una notte e via,
di meglio non possiede
chi non sa sognare.

Terra di sgombro
con le sue pene
che non finiscono mai
da un acquazzone in poi.
Manca Nerone
per completare il rogo
tante volte innescato
e andato a male.

Sono anni
che ci hanno tolto il mare
che sbatte
per chi lo usa
per giornate
magre di lavoro,
di fritti
che danno all’aria
l’odore dei diritti
sempre agognati
aspettando
una domenica di festa.

Ostia è
di chi viene a dormirci
per una notte sola,
di chi non ha parole
per farne poesie.

Ostia
è quella parola
che fa girar la testa
sui cui da secoli
arano
quelli che la fan dannare,
i fuori usciti e i domenicali
che speculano
e gli artisti occasionali
solo per farne
un set per sognare,
teatri di mezzora,
di non saper che dire,
di non saper che fare
per mentire a se stessi,
di un fritto che va mangiato caldo
con una fame lesta
che se portato via
si fa stantio a tarda sera ,
quando il sole in cielo
prova a sbracarsi  anch’esso
sull’arenile
stanco
come  quelli che arrivano
solo per qualche istante.


Ostia Lido       24.11.018

Gioacchino Ruocco
da "Avverbi, diverbi e sentimenti"
Gioacchino Ruocco
da
 AVVERBI, diverbi e sentimenti
raccolta di emozioni poetiche  





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