Rimasto solo
mi aspettavo una grande idea
di solitudine.
Ma appena
accostata la porta
è morta
ogni speranza.
E’ incominciato
a suonare il telefono
di ogni stanza
e tu che mi chiedevi:
- Come stavo
che stavo facendo:
l’orrendo mestiere
del casalingo
per non trovarmi
al cospetto
di qualche imprevisto….
Se ti avanza del tempo…
e giù un elenco di cose…
da fare…
Con la stanchezza
è arrivata la noia improvvisa
sempre agognata.
Son rimasto com’ero
che senza preavviso
ho perso di vista
il tempo che stava passando.
Quando è successo
non so,
ma quando hai suonato alla porta
mi è sembrato
che l’uscita
era avvenuta un attimo prima
per questo ti ho chiesto:
- Hai dimenticato qualcosa ?
e tu a ridere come una matta…
Gioacchino Ruocco
06.01.019 Ostia Lido
Inserita nella raccolta
“Giusto il tempo di vivere”
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