Similitudini
Non trovo voci
simili nel mio vissuto
come fantasmi irripetibili
a tenermi compagnia.
La miavita, tramutata
in gloria,
avrà altri attimi
di ombre da
inseguire
per tenere vive
le vaghe storie
che tornano
da sempre
indefinite
per un barlume appena
di sembianze
che non raccontano
un giorno
per un contorno
che si sfoca
appena il sole
appare.
Sembrava mare
e invece era foschia
e più avanti una
nebbia
che affogava
un’agonia di voci
che per qualche
eco
rassomigliavano alla
mia
nei fumi della
sera
che le erbe bruciando
portavano nell’aria
col crepitio
leggero degli sterpi
con un senso di
mistero ancestrale
fino alle lacrime
di un dio
inappetente e svogliato
che non seppe mettere
fine al pianto
dei primi
turbamenti
di un bambino
implorante
per l’assenza di
un padre
ch’era mancante
per sbrigar la
guerra dal suo lato.
Gioacchino Ruocco 02.01.019 –
Ostia Lido
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