Da uomo sarò grande mi dicevo,
un uomo che può fare quel che
vuole,
girare il mondo in un respiro
solo,
sognare realmente la mia vita.
Io non volevo fare storia a
parte
e non restare solo sempre con
me.
Avrei voluto ritrovar dovunque
i miei stessi pensieri, le mie
idee.
E son andato senza tornare
indietro.
Qualche respiro era uguale al
mio,
come i sorrisi quando non sai
che dire,
come la noia che nel cuor non
ha mai gioia.
Mi guardi, ma non credi agli
occhi tuoi,
ai tuoi orecchi che sentono
parole
uguali alle tue, senza menzogne
malcelate
che arrossiscono all’alba
quando canta il gallo.
E’ come un bruscolo il tuo e il
mio pensiero
che appena appena ci fa appartenere
mentre ti stringo le mani e il
tuo potere
cerca di prendermi e di
portarmi via.
Quanto ho girato, amore, per
non ritrovarti,
per non farmi del male quando ripartirò
nel canto di un altro che mi
chiama
e a sé mi attrae come una
condanna.
Chi sa se quando poi sarò più
vecchio
troverò un secchio per
dissetarmi
a quelle fonti da cui non ho
bevuto
al tuo pensiero da sempre
immacolato,
di un amore puro, di cuore
aperto
ad ogni mia istanza che ha
sofferto
nella lontananza posta fra di
noi
per rimaner nel cuore degli
eroi
senza compromessi, senza
ambasce
senza coturni e senza fasce ai
piedi
che sanguinano pur di non
fermarsi
nel girare il mondo per poi
ritrovarsi.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 27.04.017
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