Lungomare
La storia può dire soltanto
che avanti si andava ogni sera
d’inverno o primavera.
D’estate c’era più gente
e il tempo
più chiacchiericcio
più impertinente.
Sembrava che fosse
la stessa maniera
di perdere tempo
per chiarirsi le idee,
ma crescendo
mi sono accorto
del torto che avevo.
Se non avessi preso
la strada
di andarmene altrove
starei ancora dove
ci sono degli altri
con altre parole
a cantare
la stessa canzone,
a parlare
della stessa speranza
delle istanze
che son meglio altrove
con altre doglianze
e non quelle del posto.
Nel tempo
son cambiate soltanto
le pietre del lungomare,
ma la gente
sembra la stessa
ancora a vagare
ragionando di mille problemi
che appaiono scemi
mentre gli altri
si spartano ancora
come le lire
gli euri di oggi,
A piazza orologio
c’è ancora
aria di mistero,
la guardo la passo
e arrivo dov’ero
secoli addietro,
disperato e sincero
ma come le pietre
calpestato ,
ma ancora lo spesso
che il cielo rischiari
i tanti misteri
per un’ora diversa,
meno perversa
degli sprechi di tanti
che vanno avanti
tra pianti e madonne.
Chi si sveglia presto al mattino
e accende un cerino
avvia un lumino
sperando che sia senza dolori
il giorno che nasce
dalle fasce già franco.
Se non trovo qualcuno
nessuno dirà
che son vivo
che esisto
ed insisto
nel farlo
da vivo.
Gioacchino Ruocco
16.11.018 Ostia Lido
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