La polvere di casa,
quella che si accumula nel tempo
e potrebbe permettere di scrivere
storie
di ogni anno che abbiamo vissuto
assieme,
perfino le tue impronte ha conservato
nitide di quando mi lasciasti
appoggiandovi le tue mani
per trattenere la tua rabbia
che mi avrebbe presa di peso
e portata via chi sa dove
per non darmi pace,
per non lasciarmi al sole
sola e senza la tua ombra.
Tutta l’amarezza di quel giorno
é in quelle impronte,
in quel gesto
che per me non fu funesto
ma mi ha lasciato il pianto nel cuore
di un addio amaro
nel tremore della terra
che nella voce implorante
si spezzò d’un tratto
dopo che si stacco dal muro
il tuo ritratto
che mi guardò sparuto
da sotto il vetro infranto.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 06/02/2015
Inserita nella raccolta “Aquila
forever…”
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