Pasquale Gargiulo - Torre Annunziata. |
I miei inverosimili ricordi
ti avevano appena conosciuto
ritornato dall’immenso fragore
della guerra
che ogni notte a terra
aveva cercato vite da
distruggere,
case da rendere macerie,
anime da portare altrove
fuori dai confini della vita.
Ritornasti un giorno che la
mietitura
ancora era lontana da arrivare
con il granturco verde sopra i
solchi
nel suo vestito verde ed
altezzoso.
Portasti a casa i semi della
speranza,
ma ne piantasti soltanto uno
nel mio cuore di bambino
che ti restò vicino
giorno dopo giorno fino alla
fine
preso dalla tua gioia di
ritornare a vivere
tra la tua gente, dentro ai tuoi
sospiri
di ragazzo dai sogni appena
immensi.
La gioventù che avevi ancora in
dono
perse i tuoi occhi in un mattino
avverso
anche se il cielo era terso
più degli altri giorni.
E la pace finì in un grido che
lacerò
il mattino appena sveglio sul
tuo destino
che dopo tanti torti
approdava al confine del tuo
essere.
Angelo dagli occhi immensi
ritornasti alla tua terra col tuo
sangue
che fu pianto con lacrime
incandescenti
anche dal Vesuvio che lì ad un
passo
niente poté
se non esserti testimone
impotente e mortificato
nel fragore delle armi
farti da scudo
nel torto che stavi subendo.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 31/01/2015
Inserita nella raccolta “Odi e
odii”
Vittima
innocente di una “guerra di liberazione” che portò con sé
violenze alla popolazione civile, malaffare, crassazioni e un vivere da far west.
violenze alla popolazione civile, malaffare, crassazioni e un vivere da far west.
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