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mercoledì 3 giugno 2015

Come un forestiero di passaggio




Passare dal giorno alla notte
stanco, distrutto
asciutto di ogni pensiero
arrivo nel letto
come un forestiero
di passaggio.
Eppure ho fatto a botte
tutto il giorno
con le ombre e con il vento
con la campana del convento
che chiamava al vespro
nel tormento dell’imbrunire.

Come andrà a finire questa vita
resta un mistero.
Tante teste tanti pensieri:
i più neri
portano la guerra,
i più dolci moine di piacere.

Se dovessi scegliere un mestiere
venderei il vino
per ubricare il mondo,
ma l’anima che gira in tondo
non mi dà riposo.
Nel suo profondo
Scorgo, come nel pozzo
di sera la luna
e di giorno il sole,
il tuo volto in attesa
che vibra nell’acqua e non riposa
come in una notte movimentata
da corse e da affanni.

Saranno questi anni
che accumulano
perdite
e pensieri irrisolti.

Gioacchino Ruocco

Inserita nella raccolta "Secondi e contorni"
Ostia Lido                 03/06/2015

  

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