Come
prima cosa
bisogna
condurre la produzione industriale
ai
bisogni essenziali dell’umanità.
L’inflazione che tiene attiva la crescita
non
deve portare a surplus
che
tendono a modificare
le
reali esigenze dell’uomo,
che deve essere accompagnato nella selezione
naturale
della specie
senza
il concorso di artifici
che
stravolgono
e
offendono le reale essenza della vita
che
deve avere un culmine
nell’inappetenza
e
nell’impotenza ad agire.
Troppe
volte la conoscenza
si è sostituita alla decorrenza dei termini
e al sapore dei sentimenti vivi
alla complicità
che l’attenzione porta
all’essenza di dio fatto uomo.
L’umanità deve ritrovare il suo martirio,
l’idea sacrificale
del proprio essere
nel donarsi agli altri
come possibile idea di esplorazione
della nostra esistenza
fino al limite naturale
per comprenderne le motivazioni
e avvininarsi al trapasso
in un transito cosciente
nel futuro prossimo
in un cambiamento di stato
da sostanza concreta
al divenire della nostra spiritualità,
dalla gioia del concreto esistere
a una esistenza immanente
nel creato.
Gioacchino Ruocco
Inserita nella raccolta "Odi e odii"
Ostia lido 11/06/2015
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