Se dovesse arrivare il
diluvio
pretenderei di salvarmi
con te,
metastasi della mia
esistenza
vulnerabile e
inappagata,
ma sempriterno amore.
Ricordo di questa
esistenza,
comunque indecifrabile,
l’inappetenza
che ancora mi tortura.
Non è nella mia natura,
ma nell’idea della
sopravvivenza,
dell’ineffabile
che con la mia voracità
ha consumato ogni
respiro.
L’arca non è
un pensiero che mi
assilla,
ma la reliquia
della mia e della tua
eternità
sull’altra riva
che dovrà pure esistere
dietro l’orizzonte
che ci separa dalla
verità
della nostra origine.
Ho fatto un campo base
e nel partire, ovunque
andremo,
sarà il ricordo che ci
salverà
con i nostri baci di un
cuore grande
che del nostro amore
fa pane quotidiano
da tante perdite
e un ricordo
che ancora mi illude e
dà speranza.
Gioacchino Ruocco
Inerita nella raccolta
“La ragione e l’estasi.”
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