Non sono un uomo da grande muraglia.
Non potrei percorrerla tutta
se non a piccoli passi
e a scavalcarla nemmeno.
Mi fermerei al primo passo
perché son molto meno
di chi va a spasso ogni giorno
col passo allenato
per trovare il contorno
alle proprie idee.
Non so perché hai fatto la
scelta
che hai fatto
legandoti al dito il prurito
che avverto
di mettere il punto dove tu le
virgole poni.
Parli di troppi condoni
che già mi avresti concesso
prendendo a pretesto
il riflesso di un vetro
sul muro di cinta
convinta che invece è una spia
per fare segnali.
Se fossi un ragazzo farei altri
giochi:
correrei come lepre,
volerei come uccello
forse un monello,
ma mai quello che a volte mi
assegni:
disegni, archibugi o rifugi
da indegno cecchino
mentre gioco ancor da bambino
con sorprese da maramao
quando ti sono vicino
dove gli altri non sanno
cos’è questo amore,
come vanno
realmente le cose tra noi.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 19.02.017
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