Quando mi tocchi il cuore
accarezzandolo per non far
rumore
con i tuoi baci, per non farlo
soffrire,
per darmi il conforto del tuo
amore,
lo sento vibrare sotto la tua
mano
come un uccello in pace
che quasi si ritrae
per non affievolire il suo volo
verso l’alto,
per non farsi di basalto
nella tua contemplazione.
Quante volte ho già perso il
treno
della felicità
facendo viaggiare fianco a
fianco
amore e realtà,
il sentimento con la pudicizia
affogandoli nel sapore della
liquirizia
o del caramello
con gli occhi che non sanno dove
posarsi,
dove mettere il pensiero
dell’amarsi,
come contemplarlo
per non portarlo a perdersi
nelle stretta mortale degli
abbracci impetuosi,
nella ricerca astrusa delle
parole
coniugate fino a far del male.
Onnipotenza e vita di chi ama
col sapore delle cose fresche
con le parole che delle tresche
non hanno il sapore,
dei pensieri lineari e puri
dalla natura spontanea
irripetibile,
priva di stanchezze e di tepori
senza i tremori delle vertigini.
Mi assale, quando mi tocchi,
la dolcezza che i tuoi occhi
diffondono
intorno ai tuoi gesti
manifesti di un amore
che vuol darmi gioia
togliendomi dal cuore
la noia dei pensieri amari già
vissuti
che a volte affranti tornano
a inquietarmi ancora.
Gioacchino Ruocco
20.02.017 Ostia Lido
Nessun commento:
Posta un commento