Modica
I tuoi venti sul far della sera
portavano odor di gelsomino
sulla faccia.
I sogni ancora da avverarsi
avevano lo stesso volto di
meraviglia
di quando la sera arrivavamo in
cima
per guardare l’orizzonte
chiudersi
senza presagir sconfitte.
Tutto era possibile immaginare e
credere
che saremmo arrivati più lontano
di quella riga che intanto ci
escludeva
ma motivava per noi sogni immensi
per arrivare a svelare i prodigi
del passato che la storia a noi
in qualche modo raccontava
“nel prisma deformante del sogno”*.
Gioacchino Ruocco
06.02.017 Ostia Lido
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