Mi sono perso nella foschia
di un tempo assuefatto
alle immagini che ancora
cercano un fiato
per emergere dalla loro essenza
per essere presenza
dei miei giorni
che sognano resurrezioni
continue, improrogabili
tanti sono i morti
mandati via a piangere
il loro destino
molto anzitempo, prima
del tempo che non è mai
scandito
secondo le sostanze
di cui noi siamo fatti,
di attimi di altre vite
di ricordi che sembra di
sognare
a volte come già visti,
come già vissuti.
Mettendo punto
vorrei dire basta
all’andirivieno
di quelle sostanze
che hanno l’arroganza
della supremazia
sulle altre
per fare mescolanze
all’infinto.
Io scelsi il bronzo
che non dovrebbe avere tarli
ma s’essi la faranno da padroni
la resurrezione mia
crollerà
come la molla dei mie peccati
che già si è rotta e via.
Gioacchino Ruocco
09.01.017 ostia Lido
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