Gioie ne ho avute troppo poce,
ma non pensavo di averne ancora
meno
rispetto a quelle capitate agli altri
fino all’altro ieri.
Meno felicità non mi dà niente
di quello che sogno
ogni volta che vedo
una donna che desideravo.
Mi dicono che m’è andata bene
che chi l’ha avuta soffre
le pene più indicibili
e di lasciare stare.
Di non arrampicarmi sopra i vetri
per andare a guardare
dentro la casa cosa succede.
C’è tutto di meno
all’infuori dell’infelicità,
mentr’io che dormo sopra il fieno
dovrei essere felice per come va.
Per come va se poi fosse vero.
La mia guarda il mistero
e misteriosamente m’invita
per guardarlo
col tarlo che il prossimo mistero
potrei essere io
a far la fine che hanno fatto gli
altri
o lo faranno i tarli
che dentro sento
quando l’aria è serena
ed è senza un accento
per mutarne l’umore.
Là fuori c’è tempesta,
tanta tanta….
che quasi mi conviene.
Gioacchino Ruocco
28.09.017 Ostia Lido
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