Sergio Marchionne |
Per sfuggire alla morte
basterebbe dileguarsi
piano piano, un passo alla
volta,
e vedersi da lontano,
salutandosi con un gesto
della mano.
Provare a credere
nel rifugio scelto
che tardi o svelto
si trova in ogni parte
con lo sguardo.
Quando ti guardo,
battendo appena le palpebre,
sto sconfiggendo le tenebre
e portando altrove le nuvole
che nel disegno
assegno dietro casa,
sul rovescio del giorno
con una notte audace
capace con un gesto
di possederti ancora
con un bacio
che sfiora le tue labbra
in un piacere assoluto
di immagini e di senso
che devi capire
per afferrarlo in pieno.
Ci troveremo ancora
al mio ritorno
e ogni giorno con le mani
piene di certezze
di quelle speranze
che si fanno ebbrezze
ogni volta che ti sfioro
col mio sorriso
risvegliando sul tuo viso
i rossori
delle nostra fanciullezza..
Teneramente la tua tenerezza
si attrezza ad ogni esito
alla fine di un giorno,
alla fine di un’ora
o di una parola
che non avrà risposta.
Ho riposto ogni cosa di me
in ogni piega del tempo
che abbiamo vissuto
con gli occhi pronti
ad una tempesta di pianto
per una rorida pei nostri
sospiri
che sempre sono arrivati alla
fine
come fanciulli
pronti a ricrearsi un altro
gioco
con sguardi teneri
di sorrisi e pianti.
Gioacchino Ruocco
27.07.018 Ostia Lido
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