Pogerola (Amalfi) |
Qui la solitudine non pesa.
La mia resa dipende
per quello che ognuno appende
al suo cielo
e per le giravolte
che i mulinelli di vento,
che a volte si lamentano,
portano in giro
a chi non voglio io
i miei disappunti
che messi assieme
fanno una vita di briciole,
di acque che non affogano le strade
delle contrade
tanto veloce è il loro correre
verso il mare
inappagato.
Le mie lacrime,
quando ne ho qualcuna,
si asciugano sul volto,
per non arrivare alla bocca
che trabocca di parole
di sentimenti e smorfie
che sento dentro me
se non son pago.
Le vorrei appendere
come salamelle
per non dimenticarle
nelle giornate belle
quando mi tuffo a mare
quasi in volo
da ogni poro
che il sole allarga.
Quando sudo
trabocco di parole
che armano feluche
di masnadieri.
Quando rimpiango,
a volte come ieri,
vengo in ritirata
a porgermi quassù
di nuovo come un forestiero
che aspetta il sole
per togliersi dal guscio
e dal quartiere intorno
per rituffarsi in volo
senza quel pensiero
che a giorni alterni
tenta di affogarmi.
Gioacchino Ruocco
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