Quando apro le
braccia sopra la testa
come per volare
il mio cuore è
felice, ma…non sa dove andare.
Da un muro di
cinta verso l’alto
come un angelo
approda nel cielo
e fa festa come
un bambino
pazzo nella sua
gioia, tutta per sé.
Trasmigrare
cerca appresso alle rondini
nell’autunno
imminente.
Qui non gli
resta più niente
se non l’attesa
dell’inverno
che a volte
porta un sempriterno soffrire
di sciatica, di
cani a uggiolare sull’uscio,
di passi spenti
sulla sabbia del mare
che è l’unico a
non farci dannare
nonostante
tutto.
Ormai son
distrutto da piccoli acciacchi
che non hanno
cure , ma non danno paure
come i mali più
tristi.
Quando apro le
braccia la spalla è la prima,
ma se torno a
volare è carina,
s’adegua, non mi
fa storie,
contro vento è
un dolce volare.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 2015/08/07
Inserita nella
raccolta “La ragione e l’estasi…”
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