Ricordi del muro di casa,
con appunti e sorprese del cuore
che nelle attese scriveva poesie
e canzoni che canticchiava.
La chitarra accordava il suo suono.
Contro il muro disegnò la sua
ambra
e quando il cuore iniziava
Rimbombava in quell’ombra,
in quel segno che ne segnava i
contorni.
Quante forme una sull’altra,
tante storie e nessuna mai scaltra
prevaleva la rima sul verso
più lungo, più corto,
astratto un bel giorno
di forme contratte, distratte,
contorte.
Nessuno sapeva il perché
il per come, il tuo nome.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 26.12.016
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