Tornò la luce a splendere
nel mortificato cuore,
e la passione
divorava lo spirito
che le forme consuete
che nell’essenzialità logica
davano agio
al pensiero di vivere
con più certezza
alla fantasia
che voleva ricreare
per dare senso
a quello che senso aveva perso
a forza di sognare
un diverso modo
di interpretare l’esistente.
Le voglie ritornavano appannaggio
del sentire
e il sentimento a ritrovar
l’ardire
per dar l’idea di ogni cosa
come l’idea voleva
ascosa e venerabile
ma nella nuova luce
che non è più il bianco,
lo zinco del peccato
e delle velature oziose.
Tutto ritrovava la sostanza del
proprio essere
per essere idea e non la gioia
della parvenza
divenuta santa.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 26.12.016
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